È possibile, anche ai tempi della pandemia Covid, ritagliarsi un po’ di tempo per se stessi. Leggere un libro può essere un fedele compagno e farlo su un balcone, in un parco o su una spiaggia, può essere un’esperienza ancora più gradevole. A dirlo è uno studio del College of Optometry della State University di New York che è stato pubblicato sulla rivista scientifica Cell Reports. I ricercatori hanno notato che è meglio leggere le pagine all’aperto rispetto che in casa, perché l’illuminazione esterna migliora i livelli di contrasto e rende più semplice vedere le lettere stampate su una pagina. Proprio per cercare di capire i segreti del contrasto, i ricercatori prima hanno misurato sui gatti le risposte dei neuroni visivi dopo aver fatto vedere loro alcuni quadrati chiari o scuri e poi sono passati a notare la stessa cosa sugli esseri umani.
RISULTATI
Le elettroencefalografie hanno dimostrato come il contrasto visivo cresca proprio all’aperto, indicando agli studiosi che la lettura sotto una luce intensa riesca a stimolare in modo efficace la parte del cervello che si occupa della vista. Il contrasto della luminosità è la differenza di intensità tra uno stimolo e l’ambiente che lo circonda ed è alla base dello stesso principio che permette di vedere bene uno scritto nero su una pagina bianca. Gli studiosi sono partiti con la loro ricerca partendo da un presupposto, quello secondo il quale il contrasto della luminosità non cambiava con l’intensità della luce e quindi che una lettera scura su pagina bianca potesse avere lo stesso contrasto sia all’esterno, a luce intensa, sia all’interno, a luce fioca. I ricercatori sono riusciti a smentirlo. «Ora – dice Hamed Rahimi-Nasrabadi, che ha guidato la ricerca – Abbiamo dimostrato che leggere sotto una luce intensa stimola la parte del cervello legata alla vista in modo più efficace, permette di vedere meglio le lettere e può anche aiutare la vista».
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