Un evento in presenza, il primo dopo la pandemia, che riunirà esperti nazionali e internazionali di oculistica da giovedì 8 a domenica 11 luglio. E' il 18° congresso internazionale della Soi, Società oftalmologica italiana, che utilizzerà quella che il presidente, Matteo Piovella, ha definito «una formula pioniera». Vale a dire che si entrerà nella sede del Cavalieri Hilton solo se vaccinati «perché chi lo è sicuramente è maggiormente protetto e la situazione è più corretta» ma nel contempo sarà possibile anche seguire in streaming l'evento che riunirà 2500 oculisti. I quali, all'indomani della pandemia, mettono in guardia sui rischi presenti e futuri. A partire dalla necessità di intervenire nella fascia di popolazione tra 8 e 13 anni e prevenire le forme di miopia con apposite linee guida: «Questa patologia nelle forme iniziale, lieve e media è parafisiologica – ha spiegato Luigi Mele, consigliere Soi – ci preoccupa quella elevata, per questo è necessario profondere tutti gli sforzi possibili per rallentare la miopia. Studi del 2010 ci dicono che riguardava il 20-30% della popolazione mondiale in quella fascia d'età, ma ci troveremo di questo passo al 50% il che significa che saremo di fronte a una pandemia».
Il Covid, poi, come per altre specialità, ha ridotto drasticamente le visite e gli interventi. «In Italia si calcola che 20 milione di persone abbia problemi alla vista, un terzo della popolazione ha bisogno di un oculista ogni anno – ha aggiunto Piovella – e quello che è accaduto nell'ultimo anno dice che sono stati svolti 400.000 interventi in meno di cataratta su 650.000 e parliamo dell'intervento chirurgico più eseguito al mondo, relativo a 35 milioni di persone con 80 milioni di persone che rischiano la cecità nei Paesi in via di sviluppo».
Altro argomento della conferenza stampa e dei lavori dei prossimi giorni è la maculopatia per la quale si interviene ormai con iniezioni intravitreali «ma noi siamo 7000 oculisti ed è come se le facessero solo 200, non voglio polemizzare – ha detto il presidente – ma spesso la burocrazia frena anziché agevolare». Rispetto alla didattica a distanza e i rischi per i minori «massimo mezz'ora davanti ai monitor, poi occorre guardare per un minuto verso l'infinito per aiutare la muscolatura». A proposito delle moderne tecniche che non sempre vengono utilizzate, soprattutto nel settore pubblico, e dei cristallini artificiali: «Dico solo – ha concluso Piovella – che c'è una commissione sui dispositivi medici, ma senza un medico».
Conferito anche il premio Soi ai giornalisti, andato per questa edizione a Giovanni Del Giaccio del Messaggero, Edoardo Rosati di Gente e Maurizio Maria Fossati del Quotidiano Nazionale