Protegge le ossa, cura la pelle, allevia i dolori muscolari, migliora la qualità del sonno, rafforza il sistema immunitario e riequilibra l’umore. Per fortuna c’è l’estate. Mai come quest’anno i mesi caldi si presentano come una vera terapia per mente e corpo. Il coincidere della bella stagione con la vaccinazione anti-Covid così diffusa permette di considerare il sole, il mare, la montagna, il viaggio e il relax come reali aiuti per l’organismo. Un organismo che, dopo un “letargo” da cornonavirus, ha solo desiderio di tornare a far parte del panorama naturale. «L’allungamento delle giornate e la maggiore esposizione alla luce sono le principali condizioni che fanno dell’estate una stagione terapeutica» fa sapere Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale. Cominciamo dal sole.
Per secoli ha significato sopravvivenza, guarigione, energia, ciclo naturale della giornata. Quando la luce colpisce l’asse intestino-cervello, la quantità di serotonina aumenta nella nostra testa e, a livello dell’addome, si riducono le infiammazioni. Dato importante: migliora l’umore. Un’impennata positiva capace di coinvolgere l’organismo in toto. Negli ultimi anni, giustamente, si parla solo del rapporto raggi-melanoma, della protezione, dei filtri e delle ore giuste per esporsi. Ma, fatto salvo tutto quello che dobbiamo fare per non scottarci e non danneggiare la pelle, il sole è anche molto altro. È la luce. La sensazione di benessere e di calore data, appunto, dall’esposizione, è il risultato di una complessa interazione che coinvolge tutti i sistemi fisiologici e tutte le loro attività. Va ricordato che la vitamina D, fondamentale per la salute delle ossa, è sintetizzata dal nostro corpo a partire dall’assorbimento dei raggi solari dalla pelle. Il 70% degli italiani, secondo la Fondazione Veronesi, è sotto i livelli minimi di questo micronutriente. Con grave rischio, per e per lui, di osteoporosi. Anche sotto i 50 anni. «Esponetevi al sole sia pure con le dovute cautele – consigliano i ricercatori della Fondazione – perché è l’unico modo per garantirvi un certo quantitativo di vitamina D necessario per mantenere in salute le ossa e tutto l’organismo per l’inverno». La vitamina D, infatti, assorbita dal sole o sintetizzata dal cibo contribuisce alla fissazione del calcio nelle ossa per renderle più robuste, preservandole dalle fratture. Il sole, inoltre, riesce a penetrare in profondità e agevolare l’attività dei linfociti T, componenti fondamentali del sistema immunitario.
La luce, inoltre, rinforza le difese immunitarie (aumentano i globuli bianchi), proteggendoci da molte patologie, e migliorando il metabolismo generale. «L’esposizione alla luce e al sole, purché protetti, è utile per patologie della pelle come la psoriasi. Che, generalmente, in estate migliora», spiega Cricelli. I cosiddetti “bagni di luce” sono considerati validi alleati anche per la vitiligine, la dermatite atopica, la dermatite seborroica, l’ittiosi e tutte le forme di ispessimento cutaneo. L’overdose di luce estiva «ha un potente effetto sul sistema nervoso centrale, migliorando il tono dell’umore». L’aumento della quantità e la durata dell’illuminazione durante il giorno stimola alcuni neurotrasmettitori (tra cui la serotonina), migliorando il tono dell’umore. Di fatto l’estate appare come una medicina naturale. Mare, montagna, collina, viaggio. Importante, soprattutto, di questi tempi, è scegliere il posto dove ci si trova di più a proprio agio. Dove si riesce davvero a staccare e provare quel relax che l’ultimo anno e mezzo non ci ha potuto dare. La scienza ci elenca i benefici del mare: dal combattere la ritenzione idrica al migliorare l’elasticità, dall’effetto benefico sulle vie respiratorie allo stimolare il metabolismo. Quelli della montagna: dall’aumento dei globuli rossi e quindi delle energie al miglioramento della concentrazione, dall’abbassamento della tensione muscolare all’innalzamento delle difese immunitarie. E quelli del viaggio: dall’arricchimento della creatività all’aumento della capacità di risolvere i problemi, dal potere di “gettarci” fuori dalla routine al metterci in gioco. Ma l’importante è fare la scelta giusta. Una semplice vacanza può portare benefici psichici e fisici per un mese intero e, talvolta, fino a dieci mesi dopo il rientro. Come risulta da uno studio condotto della Icahn School of Medicine dell’Università della California e di Harvard, pubblicata su Translational Psychiatry.
Gli studiosi hanno scoperto che bastano sei giorni lontani dalla normale routine, trascorsi nel totale relax, per innescare cambiamenti a livello genetico che smorzano lo stress, rafforzano le difese e intervengono sui livelli di alcune proteine legate allo sviluppo di demenza o depressione. Se alle ferie si aggiunge anche la meditazione, i vantaggi per la salute aumentano. La ricerca ha preso in esame 94 donne fra 30 e 60 anni. A metà di loro è stato detto di rilassarsi in vacanza in un resort della California, mentre l’altra metà ha partecipato a un programma che includeva yoga ed esercizi di meditazione. Sono stati poi raccolti campioni di sangue e fatti dei sondaggi sul benessere prima di partire, un mese dopo la vacanza e dieci mesi dopo il rientro. Entrambi i gruppi hanno riportato dei miglioramenti anche a livello psicologico un mese dopo, mentre chi aveva aggiunto alla vacanza la meditazione aveva anche meno sintomi depressivi e meno stress persino dieci mesi dopo. Conclusioni: vacanza sì, come vogliamo, ma troviamo uno spazio vero per noi e i nostri pensieri.