Per i medici è uno spasmo, una contrazione involontaria della muscolatura striata. Per noi è il crampo che, improvvisamente, ci prende al piede come al polpaccio dopo un allenamento, mentre camminiamo ma anche nel sonno. La caratteristica del dolore è l’intensità, con un senso di microparalisi che ci impedisce di muovere per un po’ gli arti. Sotto la pelle possiamo individuare un indurimento del tessuto. Spesso è la conseguenza di uno sforzo intenso, ma può presentarsi anche senza un motivo apparente. Alcune condizioni, oltre all’attività sportiva, aumentano la frequenza e l’intensità dell’attacco. Carenze nutrizionali, assunzione di farmaci come i diuretici, basso livello di elettroliti (potassio, magnesio, calcio), mantenimento di una posizione per un periodo troppo lungo di tempo.
«I crampi muscolari – spiegano alla Divisione di Ortopedia dell’Istituto di ricerca e cura Humanitas di Milano – possono risolversi, dopo un periodo più o meno lungo, sia spontaneamente sia con la trazione dei muscoli interessati. Anche dei massaggi ai muscoli colpiti dallo spasmo possono alleviare il disturbo». Se il problema si presenta in modo frequente è opportuno attenersi a quattro regole capaci di prevenire il crampo. La prima, non esagerare con l’attività fisica e cominciare sempre con stretching e riscaldamento. La seconda, prima di andare a letto eseguire qualche esercizio di allungamento dei muscoli o usare la cyclette. Regola numero 3, bere abbondantemente durante la giornata e seguire una dieta ricca di sali minerali, se il medico è d’accordo integrare con il magnesio. Infine, ridurre caffè e fumo. Nel caso in cui il disturbo continui a presentarsi nonostante le attenzioni al movimento e alla dieta potrebbe essere il sintomo di patologie più complesse. Si potrebbe parlare di restringimento delle arterie che forniscono sangue alle gambe, ricordano gli specialisti dell’Humanitas, ma anche di compressione dei nervi della colonna vertebrale a livello lombare, di malattie che interessano il sistema muscolare, di malattie neurologiche. L’accumulo di fluidi nelle gambe, nell’addome, nel fegato e nella milza, per esempio, altera l’equilibrio elettrolitico e determina una sofferenza muscolare che può manifestarsi con dolorose contrazioni. Il medico, generalmente, chiede al paziente di descrivere i crampi. Quindi, è importante, prendere nota di quando si verificano, della loro durata, quanto sono frequenti, dove sono, se sembrano scatenati da particolari eventi, se insieme al problema muscolare sono presenti altri sintomi.