Immaginiamo una persona che è stata ferma per un anno e mezzo e ora riprende a camminare. Dolori dappertutto, voglia di ricominciare e voglia di fermarsi, energie che vanno e vengono, paura di non farcela, ostinazione ad andare avanti. Eccoci dopo questa seconda estate con l’ombra del Covid. Una ripresa che ci fa faticare come non è mai accaduto. Riprendiamo a camminare, con tutto il nostro bagaglio di gioie e di dubbi, perché le scuole riaprono a pieno ritmo, lo smart working è in netta diminuzione e, con il green pass, possiamo tornare al cinema, in palestra, nei ristoranti al chiuso.
I SINTOMI
Un’altra rivoluzione dopo quella che pezzo pezzo abbiamo dovuto far entrare nelle nostre vite. Stravolte in tutto, dalla famiglia al lavoro, dall’intimità alle relazioni sociali. Diventate possibile fonte di contagio. Non c’è da stupirsi, dunque, se queste nostre giornate (e forse anche molte di quelle che ci aspettano) sono abitate alternativamente da ansia, insonnia, irritabilità, spossatezza, affaticamento, difficoltà di concentrazione, mal di testa, dolori muscolari, disturbi della digestione e del sonno. Riconoscersi adesso in uno o più di questi sintomi non è difficile. L’elenco si riferisce alla cosiddetta “sindrome da rientro” che, quest’anno, con profili ben diversi dal passato ci chiede una particolare concentrazione. Fisica e psichica. Da qui, l’esigenza di programmare la rimessa in moto, come mai si è fatto. Tre, sicuramente, sono gli aspetti della nostra vita che dobbiamo puntare a proteggere: il corpo, la psiche e le relazioni. Tutti e tre fortemente minati dalla presenza del virus. «Con lo stacco delle vacanze, in qualche modo, è iniziata la rinascita. Ma adesso tutti quelli che hanno consapevolezza della pandemia – commenta Massimo Di Giannantonio, presidente eletto della Società italiana di psichiatria e professore di Psichiatria all’Università di Chieti-Pescara – sanno che il virus non è sconfitto e che quindi dobbiamo per forza tenere alta la guardia e pensare che questa battaglia non è finita. Ma quest’anno abbiamo i benefici del vaccino, l’immunizzazione aumenta sempre di più, ci sono dati positivi. Per questo è importante pensare anche alla ripresa e alla cura di sé». Che vuol dire, primo punto, fare attività fisica in modo continuativo: palestra, bici, tennis, camminata o corsa di 20-30 minuti al giorno o tre volte a settimana per 45 minuti. Perché lo sport, da solo, previene l’ipercolesterolemia e l’ipertensione, fa diminuire il rischio di sviluppo di malattie cardiache e di diversi tumori (colon e seno), rallenta l’osteoporosi, interviene su stress, ansia e depressione.
LE RELAZIONI
Attenzione a non far diventare l’alimentazione il nostro nemico. Mangiare sano permette davvero di proteggerci. Fin dal mattino. «Vietato saltare la prima colazione. Altrimenti si “sabota” il corretto funzionamento dell’organismo – fa sapere Luca Piretta, nutrizionista e gastroenterologo dell’Università Campus Biomedico di Roma – Dal punto di vista metabolico, le persone che saltano la prima colazione hanno un maggiore rischio di andare incontro a obesità e diabete. La prima colazione, inoltre, è il pasto più importante per sincronizzare l’orologio biologico perché arriva dopo il digiuno più lungo, quello notturno». Per affrontare questo periodo con l’umore giusto anche la prima colazione può essere d’aiuto, portando in tavola i cibi preferiti. «Mai come in questo periodo, c’è necessità di innalzare il tono dell’umore – spiega Paola Medde, psicologa dei Comportamenti alimentari – Un menù che ci gratifichi al mattino può giocare un ruolo importante». Per il resto dei pasti cercare il più possibile di seguire una sana alimentazione. Non ricca di grassi, zuccheri, alcol. Con piccoli e grandi segnali anche la psiche fa capire che sta faticando. E adesso si chiede un ulteriore impegno. «Una fatica accompagnata dalla paura di un futuro pericoloso, di un fallimento personale e dell’incapacità di fare fronte alle insidie che si presenteranno sulla strada – aggiunge Di Giannantonio – Ecco le ansie più comuni che gli italiani manifestano. C’è una sensazione preponderante di incertezza. Cresce, in molte persone e con ricadute psicologiche forti, l’idea che il futuro, oltre che essere una grande opportunità, può diventare una fonte di rischio, di pericolo, di sofferenza e di dolore». Un ritratto che invita ad ascoltare il nostro sentire, l’alternanza dell’umore. Proprio le relazioni possono essere di aiuto per confrontarsi, diventare un sostegno evitando di rinchiudersi nella routine familiare privata dei rapporti con l’esterno. I sintomi del post vacanze mixati con la pandemia nei bambini non sono molto diversi da quelli degli adulti. Si possono manifestare con mal di stomaco, vomito, disturbi del sonno. Ma anche mancanza di appetito, apatia, mancanza di motivazione, irritabilità, aggressività.
© RIPRODUZIONE RISERVATA