Attività fisica: mai superare i 130 battiti al minuto

E' importante praticare esercizi semplici, e non voler raggiungere il massimo della performance in poco tempo. Dobbiamo allenare anche il nostro apparato cardiocircolatorio e controllare la frequenza cardiaca – raccomanda Roberto Pozzoni, alla guida del Centro di Traumatologia dello Sport dell’Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano – Una frequenza cardiaca che ci permette di fare un lavoro di tipo aerobico è sui 120/130 battiti al minuto, è quindi bene non andare mai oltre questa soglia». La prima settimana di ripresa, meglio dire di adattamento, è molto importante. Se si riesce a raggiungere con regolarità il mese di attività, sarà molto più difficile abbandonare. Dal momento che lo sport non serve solo a perdere o mantenere il peso, ma a migliorare il battito cardiaco e la respirazione, a purificare il sangue, a eliminare le tossine e a liberare le tensioni. Un’astuzia per non mollare consiste nel variare spesso l’attività. Nel momento in cui ci rimette a fare sport sul serio è anche opportuno predisporre un piccolo kit di primavera per essere già pronti nel caso insorga un piccolo problema. Gli specialisti di Assosalute, l’Associazione dei produttori di farmaci da automedicazione (specialmentesalute.it), suggeriscono di avere sempre con sé sali minerali, magnesio e potassio, da assumere durante l’allenamento, soprattutto nelle giornate più calde.

GLI IMPREVISTI

Per far fronte a eventuali infortuni (strappi, contusioni) meglio avere a portata di mano prodotti da banco ad azione antinfiammatoria e analgesica sia per uso colale (cerotti, gel, pomate) che sistemico (bustine o compresse). I dolori legati alla contrazione di un muscolo o di un gruppo di muscoli possono essere conseguenza di uno sforzo eccessivo o di un trauma. Per ridurre il rischio è bene sempre massaggiare i muscoli delle gambe con soluzioni in grado di ridurre il rischio di contratture. «Avvertire un dolore dopo uno sforzo fisico è normale, i muscoli vanno in acidosi – aggiunge Pozzoni – e l’acido lattico non si riassorbe prima di 48/72 ore. Se superati i tre giorni il dolore persiste, diventa però necessaria una visita medica. Da tenere a portata di mano anche pomate a base di capsaicina, d-canfora, dietilamina in associazione a derivati dell’acido salicilico».

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