Esattamente come il cibo, il sole è necessario per la nostra sopravvivenza. E proprio come avviene per l’alimentazione, anche nel caso dell’esposizione ai raggi solari tutti gli abusi espongono a rischi. Un bagno di sole di troppo, o troppo intenso, può infatti provocare danni alla pelle, che possono degenerare in patologie gravi. «L’incidenza del carcinoma basocellulare, il più frequente tra i tumori della pelle nella popolazione bianca – spiega Laura Eibenschutz, dermatologa dell’Unità di Dermatologia Oncologica e Prevenzione dell’Istituto San Gallicano Irccs di Roma – è maggiore di quella del tumore del seno, della prostata, del colon e del polmone insieme». Ecco allora i 5 pilastri per una protezione dal Sole intelligente ed efficace. «L’obiettivo di ognuno di noi – spiega la dermatologa – dovrebbe essere quello di prendere il sole per quello che la nostra pelle ci permette, senza farla macchiare, invecchiare o ammalare. Il punto di partenza è capire se e quanto, con il tipo di pelle che si ha, ci si può abbronzare. Occorre sempre abbandonare l’idea di passare ore e ore al sole. Se poi si hanno i capelli biondi o rossi e gli occhi chiari, questa è una cosa che non dovrebbe mai capitare nella vita. In questo caso ci si deve proteggere sempre, comunque, con tutti le armi che si hanno a disposizione: creme 50, integratori, abiti».
«Confermo quello che ormai molti italiani hanno compreso – prosegue Eibenschutz – e cioè che anche utilizzando la crema solare con fattore di protezione molto alto, ci si può abbronzare, magari più lentamente, ma di certo in modo più duraturo. La crema va applicata ogni 2-3 ore, per tutti i fototipi, soprattutto nelle prime esposizioni e anche se non si fa il bagno, se il prodotto è water resistant e se il cielo è coperto. In seguito, gradualmente, le pelli che si abbronzano facilmente possono ridurre il fattore di protezione, ma non la frequenza di applicazione». Altra raccomandazione importante, acquistare i solari solo in farmacia, dove è d’obbligo che i prodotti espongano sulle etichette i componenti che contengono. Prezzo minimo per garantirsi un buon prodotto, almeno 10-15 euro. «Tutti, ma soprattutto chi è più esposto a rischi, come ad esempio gli uomini calvi, gli sportivi o i lavoratori outdoor – dice la specialista – si devono proteggere dal sole anche in città. Bisogna andare oltre il concetto di estate, mare o alta montagna, e utilizzare prodotti con fattore di protezione almeno 15 anche in ambiente urbano, che peraltro per la presenza di una maggiore quantità di inquinamento atmosferico potenzia l’attività dannosa della radiazione ultravioletta. Oggi, quasi tutte le creme idratanti o anti-rughe non solari contengono una protezione media, ma soprattutto quando si utilizzano alcuni tipi di farmaci come la pillola contraccettiva, che aumentano il rischio di vedere comparire macchie scure sulla cute, la protezione deve salire almeno a 30». La pelle dei bambini a mare va protetta con filtri solari molto alti, evitando l’esposizione dalle 11,30 alle 16,30. La crema va applicata ogni due ore. La prima visita dal dermatologo deve avvenire intorno ai 15 anni. A meno che non si manifestino problemi in epoca precedente. Nei bambini è normale che possano apparire nei sulla pelle, ma l’incidenza di tumori della pelle al di sotto di questa età è estremamente rara.
«Rivolgersi a uno specialista per far sì che possa valutare il tipo di pelle – continua la dermatologa – consentirà di imparare a evitare i danni del sole dalla più giovane età. Gli studi scientifici effettuati fin dagli anni ‘70 hanno confermato che le scottature avvenute prima dei 12 anni sono quelle che più fanno aumentare il pericolo di una neoplasia cutanea nel corso della vita». C’è un modo per dare impulso alla protezione garantita dalle creme solari, e cioè puntare sull’alimentazione. «Attraverso una dieta ricca di frutta e verdura di stagione e un sufficiente apporto di liquidi – conclude Eibenschutz – e affiancando a essa l’impiego di integratori a base di nicotinamide e antiossidanti, si può dare un valido aiuto alla nostra pelle. Si deve dare inizio alla fotoprotezione sistemica 20-30 giorni prima di cominciare ad abbronzarsi, continuare per tutto il periodo dell’esposizione sempre utilizzando un dosaggio sufficiente di questi prodotti, che se ben utilizzati consentono persino di abbassare il fattore di protezione delle creme nelle pelli meno delicate, mai comunque al di sotto del SPF 20».
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