Può essere colpa di un giramento di testa, di un dolore alle gambe, di un momento di confusione. Ma anche della mancanza di luce, di un tappeto, di una sedia messa nel posto sbagliato. È un attimo e l’anziano vola per terra. In casa. Nel posto che considera essere il più sicuro. Basta poco, invece, perché quel corridoio, quelle cucina o quel bagno diventino delle trappole dove si scivola e ci si frattura. Oltre il 50% delle cadute degli over 70 è causa di una lesione, il 5% dei ricoveri dei pazienti sopra i 65 si deve ad un incidente domestico. Cinque cadute su dieci determinano fratture di omero, polso, bacino o femore. La metà dei pazienti in grado di deambulare prima della frattura dell’anca, per esempio, non riesce a recuperare la precedente capacità di movimento. Il 70% delle cadute avviene tra le mura domestiche. La maggior parte potrebbero essere evitate attrezzando al meglio le camere e seguendo sempre alcuni semplici accorgimenti. Le cause? L’Istituto superiore di sanità ha stilato un elenco delle condizioni più frequenti: accidentale correlata all’ambiente, disturbo di andatura, riduzione della forza muscolare, capogiri, vertigini, collasso, stato confusionale, pressione bassa, disturbo visivo. «Le persone anziane hanno un’andatura più rigida, meno coordinata e più pericolosa rispetto ai più giovani – spiegano i ricercatori dell’Istituto – Il controllo della postura, i riflessi di orientamento corporeo, la forza e il tono muscolare, l’altezza della falcata declinano con l’età e minano la capacità di evitare di cadere quando, inaspettatamente, si inciampa o si scivola». Più a rischio le donne e coloro che non hanno il coniuge. Le malattie spesso associate ad una caduta sono l’osteoartrite, il Parkinson, l’ictus, il diabete, l’incontinenza urinaria e le vertigini. Ansia e depressione, spesso, fanno distrarre e perdere l’equilibrio. Questi incidenti sono aumentati del 30% negli ultimi 12 anni Sull’aumento inciderebbero, oltre il progressivo allungamento dell’età media, anche l’incremento delle malattie croniche (prime tra tutte quelle vascolari) o l’uso più ampio e frequente di tranquillanti e antidepressivi che tra gli effetti collaterali possono avere anche sonnolenza.
LE CONSEGUENZE
«Una frattura importante a seguito di un incidente domestico – spiega Roberto Bernabei, direttore del dipartimento di Scienze dell’invecchiamento, neurologiche, ortopediche dell’Università Cattolica di Roma – spesso si traduce non solo in una probabile disabilità e in ricoveri ospedalieri, lunghi e costosi per il servizio sanitario nazionale, ma anche in gravi ripercussioni psicologiche. Quali la perdita di sicurezza e la paura di cadere un’altra volta. Che possono accelerare il declino funzionale e indurre depressione o isolamento». Dopo una caduta, infatti, le persone anziane possono avere paura di finire ancora per terra. Una condizione che porta ad una mobilità ridotta per via della perdita di fiducia. Alcuni arrivano a evitare diverse attività, dal fare la spesa alle pulizie al camminare. La ridotta attività può aumentare la rigidità articolare e la debolezza muscolare, riducendo ulteriormente la mobilità. Circa la metà degli anziani che cade non riesce ad alzarsi senza aiuto. La permanenza sul pavimento per più di due ore dopo una caduta aumenta il rischio di disidratazione, ulcere da pressione, e polmonite. Certo è, che il modo in cui si vive in casa quando si superano i 70 deve essere modificato proprio per evitare gli incidenti. Si fa fatica ad accettare il cambiamento, è comprensibile, ma è meglio prevenire. I pericoli sono proprio lì e non ce ne rendiamo conto. Parliamo di sanitari troppo bassi, piatti doccia e tappetini scivolosi, vasche alte e sdrucciolevoli, illuminazione inadeguata, mattonelle sconnesse, tappeti, soglie delle porte leggermente rialzate, gradini lisci, guide sulle scale e scale troppo ripide, un uso improprio del bastone. I corridoi devono essere liberi da intralci, ben illuminati e senza fili elettrici volanti che potrebbero far inciampare. Regola base: tenere i pavimenti asciutti e non scivolosi, evitare di lucidarli con la cera, indossare scarpe adatte con suole antiscivolo, fare attenzione che non si creino dislivelli tra una piastrella e l’altra. Mai salire su scale o sgabelli quando si è in casa da soli, mai se si soffre di vertigini, dolori muscolari o ossei, o se si sono assunti farmaci e alcol. Non salire con ciabatte, scarpe coi tacchi, sandali o abbigliamento inadatto quali vestaglie con lacci e cinture che possono impigliarsi o finire sotto le scarpe. Mentre si salgono i gradini, mantenere le mani libere da materiali pesanti o altri oggetti.
LE REGOLE
Le raccomandazioni nascono dalle abitudini quotidiane, dai racconti dei pazienti che, senza avere perfetta cognizione delle proprie forze, si muovo in casa ignorando ogni tipo di pericolo. «Le più importanti condizioni funzionali che facilitano le cadute negli anziani – si legge nel rapporto dell’Istituto superiore di sanità – sono la perdita di forza muscolare e i problemi di deambulazione ed equilibrio. La debolezza muscolare è oltremodo diffusa nella popolazione anziana, per lo più derivante da malattie e inattività, piuttosto che dall’invecchiamento di per sé». Da qui l’importanza, come raccomandata dall’Oms, dell’attività fisica per chi ha più di 65 anni. Viene considerata, infatti, un elemento chiave dell’invecchiamento sano per la sua capacità di preservare l’indipendenza funzionale anche in età avanzata e di mantenere una buona qualità di vita. L’esercizio fisico aiuta a invecchiare meglio sia fisicamente sia psicologicamente, controlla l’ipertensione arteriosa e i livelli di colesterolo. Inoltre contribuisce a prevenire o ritardare l’insorgenza di patologie croniche connesse all’invecchiamento, riduce il rischio delle conseguenze da osteoporosi e di traumi da caduta.
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