«Maledetta primavera, di Cassella e Savio. Canta, Loretta Goggi».
Sanremo 1981. «Che fretta c’era?», entrava nelle nostre vite per non uscirne più. Quarantadue anni dopo, siamo ancora a quel dubbio lì. Il 17 marzo del 2023 l’abbiamo riascoltata in tv, questa canzone senza tempo tradotta pure in finlandese e ceco, sempre dalla sua voce. Benedetta Primavera, stavolta, dal titolo del programma dell’artista riapparsa su Rai1 con un one-woman show tutto suo di 4 puntate, dopo 30 anni, e 72 primavere vissute. Una delle sue tante rinascite.
Maledetta o benedetta? Che cosa è per lei la primavera dal punto di vista fisico e mentale?
«È il mio risveglio. È il sole, la luce che dura di più, la rinascita delle piante. Mi intenerisce vedere i germogli dei fiori. Adoro questa stagione, il primo caldo. Si risveglia anche l’attenzione, la curiosità, la voglia di uscire e di tornare a immergermi nel mondo e nella natura. Ma è anche una stagione di ricordi dolorosi».
Quali?
«La primavera è legata alla perdita di mio marito che è morto il 5 aprile del 2011, al nostro matrimonio, celebrato il 26 aprile. Il risveglio è totale, anche nello spirito: di certi desideri, di certe mancanze e certi sentimenti. Le primavere da ricordare sono legate per me più alla vita privata che alla Maledetta primavera di Sanremo. Quest’anno però è stata una ricorrenza diversa, l’ho vissuta in modo positivo. Proprio il giorno dell’anniversario della scomparsa di Gianni (Brezza, ndr) è arrivato in casa un cagnolino: è un cucciolo di barboncino toy, si chiama Samy. Stiamo facendo amicizia, sono alle prese con pappe e traversine, adesso dorme tra le mie braccia. Spero che la pet therapy funzioni».
Come definirebbe questa stagione della sua vita?
«La più serena che abbia mai vissuto, non devo dimostrare più niente a nessuno, sul piano professionale ho fatto tutto quello che desideravo. E adesso faccio solo quello che mi diverte e mi stimola». Cantante, attrice, doppiatrice, conduttrice in tv e radio, showgirl, imitatrice, ballerina e scrittrice.
Una carriera lunga 63 anni. Lei ha detto: il segreto per durare a lungo artisticamente è la salute. Che abitudini salutiste ha?
«Ho una vita sana, ho smesso da tanto di fumare, seguo una dieta che non mi fa dimagrire ma non mi fa male: alterno pesce, carne, pollo e un primo. L’unico strappo che mi concedo è la vodka dopocena, o un liquore fatto con le piante della mia casa del mare».
Cattive abitudine di cui liberarsi?
«Un pochino di pigrizia fisica che è arrivata con la pandemia. Spero di ritrovare la forza per riprendere ad allenarmi».
Il ritorno in tv dopo 30 anni. Cosa l’ha aiutata a tenere a bada la tensione e lo stress?
«Non li ho tenuti a bada. L’emozione è un punto di forza, un modo per mandare vibrazioni al pubblico, perché nasconderla? In questo programma mi sono sentita libera di esprimere me stessa, anche scrivendo i monologhi e le imitazioni, con una grande voglia di mostrarmi per come sono adesso. Ma non è un ritorno, è stato un one-shot di 4 puntate. Non segna una nuova fase, per ora non ci penso».
Segue una routine per mantenere alta l’energia e la concentrazione?
«La mia energia è di testa. Ho mollato, ultimamente, l’esercizio fisico e ho preso qualche chilo. Ma non ho mai mollato con la testa, la tengo attiva scrivendo, leggendo, confrontandomi con il mondo e con quello che succede. La vita non mi sta passando davanti come un film, sono una delle interpreti, magari in un ruolo minore ma ci sono. Questa è la mia forza. In questi mesi ho lavorato anche 16 ore al giorno, mi chiedevano come facessi. Vuol dire che dentro c’era la carica giusta per poter vivere questa esperienza che è stata formativa e nuova».
Con “Benedetta Primavera” Loretta Goggi ha dato una grande lezione di vita e di stile, ha scritto qualcuno. Che lezione ha imparato lei?
«Ho imparato ad essere un comandante che non ha bisogno di alzare la voce per essere ascoltato, e che sa ascoltare».
Lei è rinata tante volte. Qual è stata la molla che l’ha spinta ogni volta a ricominciare e a risvegliarsi?
«Se penso ai miei inizi, mi sono allontanata varie volte dal mondo dello spettacolo. Ma tutte le volte sentivo che mi mancava qualcosa e sono tornata. Mi mancava la sensazione di comunicare, senza questa professione sarei stata una persona molto chiusa, timida, poco interessante. Stare sul palcoscenico e diventare un’altra persona mi ha liberata, dato il coraggio di aprirmi al cento per cento. La molla di ogni rinascita è stata il bisogno di comunicare».
Studio e allenamento: hanno contato più del talento per arrivare fin qui?
«Lo studio e l’impegno contano tantissimo, non ho mai smesso di studiare. Per cantare, nell’ultima trasmissione, mi sono fatta seguire da una coach, ho studiato e mi è tornata la voce di 30 anni fa. La voglia di imparare è stata la freccia nel mio arco».
E come tiene allenata la memoria?
«Ho sempre avuto grande memoria visiva, rivedo le pagine dei copioni con le correzioni. L’unica cosa che mi concedo è pulire la mente come una lavagna dopo uno spettacolo o una tournée. Se non l’avessi fatto, avrei ammucchiato troppa roba nella mente».
Come vive gli anni che passano?
«Non me ne importa un fico secco. Desidero tornare a recitare per fare la nonna, così non mi devo preoccupare delle rughe, della ciccia e della pancia e mi posso liberare ulteriormente del problema estetico della vecchiaia. Se hai la salute, che è già un lusso grandissimo, chi se ne frega delle rughe. Il talento non ha età e dove non arriva la voce arriva il cuore. Sono gli altri che ti fanno notare il tempo che passa. In maniera indelicata».