Lo sport mi ha aiutato molto nella vita non solo per la disciplina che impone la capacità di gestione dell’adrenalina nelle competizioni agonistiche o il mantenimento della forma fisica ma anche evitandomi, nella crescita, di avere troppe distrazioni e cattive amicizie…
Però come in tutte le cose quando uno ne abusa finisce con il penalizzare altre cose. Eh sì, troppo sport, forse molte volte fatto anche in modo sbagliato. Oggi sono un “ragazzo” di 53 anni appena compiuti e devo dire che fisicamente mi sento abbastanza bene ma determinati ingranaggi non sono più lubrificati come un tempo. Non so dire da quanti anni ormai io viva in sua compagnia. All’inizio sicuramente sarà stato più fastidioso e doloroso di quanto non lo sia oggi, forse anche solo per una ineludibile verità: prima o dopo, ci si abitua a tutto. Io mi sono abituato a quel leggero mal di collo che mi accompagna fedele ovunque vada, che di primo mattino mi dà il buongiorno quando scendo dal letto e mi rimanda sempre ai medesimi pensieri: «Prima o poi devo cambiare il materasso», «devo fare più stretching», «devo forse perdere peso?».
Poi, lentamente i muscoli si sciolgono, la giornata inizia e io quasi quasi me ne scordo. Certo, il doloretto se ne sta sempre lì, quasi silenzioso ma sempre pronto a non lasciarsi dimenticare: guai a prendere il motorino, mettersi il casco e partire tralasciando di indossare una sciarpetta (anche in estate il vento può essere fatale) o a voltarsi di scatto per guardare, che so’, una bella donna la cui gonna sbarazzina è stata alzata dal vento (eh sì, il vento porta anche cose buone) e Zac! Il doloretto reclama attenzione. Poi ci sono le volte in cui da “doloretto” si evolve in “dolorone” e allora devo intervenire. Qualche farmaco certo ma soprattutto qualche bravo professionista. La mia passione per il calcio mi ha permesso di interessarmi non solo ad ammirare le giocate dei calciatori, gli schemi degli allenatori ma anche allo staff medico di professionisti che gravitano intorno. Ed è per questo che ho l’agenda piena di numeri di bravi fisioterapisti, chiropratici, osteopati o massaggiatori. Sono sempre pronto a chiedere: «Chi è il più bravo?», «o per caso conosci qualcuno che potrebbe risolvere il mio problema?». Ma, per quanto bravi possano essere, il doloretto sopravvive! Riesce sempre a tornare in superficie. La verità è che, semplicemente, avrei dovuto seguire di più i consigli di mio padre, quando mi diceva: «Non andare in giro con i capelli bagnati che poi tra qualche anno vedrai», e io per tutta risposta alzavo le spalle , come a dire «chi se ne importa». Chissà se la causa della cervicale non dipenda proprio dalle troppe alzate di spalle! È una bella convivenza quella con il mio “doloretto”, talmente affiatata che quando, le rarissime volte che non c’è, mi fa subito preoccupare! «Oddio starò male?».
* attore